Le tappe del Cammino Corleone - Sciacca

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caltabellotta Comune di
Caltabellotta

Da Visitare 

  1. Chiesa Matrice
  2. Palazzo Signorile
  3. La chiesa dei Cappuccini
  4. Il castello di Poggiodiana

Il conte Ruggero decise di costruire un tempio a S. Giorgio, suo protettore, nel luogo dove vinse la battaglia contro i Saraceni nel 1090. Ciò spiega l'anomala scelta di un luogo marginale rispetto al paese, a differenza della maggior parte degli insediamenti abitativi di ogni epoca in cui la Chiesa Madre veniva sempre ubicata in posizione centrale. Indagini archeologiche hanno tuttavia dimostrato il carattere sacro dell’area anche in epoche precedenti l’arrivo dei Normanni. La chiesa è a tre navate, con una serie di cappelle sul lato sinistro. Robusti pilastri cilindrici e semiottagonali, sormontati da semplicissimi capitelli, sorreggono archi a sesto acuto. La chiesa ha subito notevoli danni durante il terremoto del 1968. Da non perdere è la visita ai resti del Castello che, situato all’altezza di 949 metri, regala un panorama davvero suggestivo e riesce a riportare i visitatori indietro nel tempo.

Il Palazzo della Signoria dalla maggior parte dei caltabellottesi è conosciuto come il Carcere Vecchio, a causa del suo penultimo tristissimo utilizzo. Oggi ne è stato ultimato il restauro architettonico e ben presto se ne avrà un duplice riuso funzionale: come Museo Civico e come Sede di Rappresentanza Municipale. La struttura sorge nel cuore del centro storico di Caltabellotta, su quella via Matrice che permette di raggiungere dalla piazza Umberto I la zona alta della cittadina montana chiamata Terra Vecchia, ricca di monumenti, di storia e di leggende.

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Discendendo per la strada panoramica e percorsa la via Roma, si raggiunge, alla periferia meridionale del paese, la chiesa di San Francesco d'Assisi, appartenuta allo scomparso convento dei Cappuccini (fondato nel 1614), che esibisce una lineare facciata cuspidata con portale architravato. Interessanti testi­monianze d'arte al suo interno residuano dell'intensa vicenda monastica del passato: nell'unica navata si ammira una grande pala di fra' Felice da Sambuca (seconda metà del secolo XVIII), raffigurante la Madonna col Bambino e ai piedi Santi e frati Cappuccini in ado­razione; nella cappella di fronte, un monumentale altare in noce, fitto di intagli e di sculture, insigne prodotto di ebanisteria cappuccina del primo '700, custodisce in una grande urna le reliquie di Sant’Onorato; sull'altare maggiore, c'è uno splendido crocifisso ligneo della medesima epoca.

Il Castello di Poggiodiana rappresenta una testimonianza sicuramente importante e per certi versi unica dell'architettura civile e militare del Medioevo. Abbarbicato su di una altura molto vicina alla cittadina di Ribera, si erge su di uno strapiombo al cui piede scorre il fiume Verdura. Luogo impervio per la quasi totale assenza di vie di accesso, è anche difficile da apprezzare a distanza, in quanto l’altitudine del promontorio su cui è posto è poco elevata, benché sia dominante rispetto alle aree immediatamente circostanti.

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