Le tappe del Cammino Corleone - Sciacca

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Corleone
Comune di
Corleone

Curiosità e Folklore

  1. Piatti Tipici
  2. Festa del Santo Patrono
  3. Carnevale
  4. Venerdì Santo

 

Tra i principali piatti tipici troviamo: la Caponata di melanzane, un insieme di ortaggi fritti, conditi con sugo di pomodoro; il Cacio all'Argentiera, un antipasto tipico delle Madonie preparato con formaggio fresco; i Fagioli alla menta; le Sfinci di San Giuseppe, gustose e morbide frittelle coperte di crema di ricotta; i Mostaccioli, preparati con il mosto; la Cotoletta all'aceto, riservata ai giorni di festa; le Polpette di ricotta; la Pasta di mandorle composta da zucchero, acqua e mandorle siciliane.

 

 

Il 1° marzo si festeggia la festa del santo patrono, ovvero San Leoluca , venerato dai corleonesi come protettore dei terremotati. Durante questa festa si svolge una processione del simulacro lungo le strade del paese. L'ultima settimana di febbraio gli abitanti di Corleone raccolgono paglia e rami per poi accendere grandi e piccoli falò chiamati "luminiane", per ricordare il miracolo compiuto dal santo, che quando era ancora un novizio, mentre andava a raccogliere legna, non potendo trasportare tutto, si portò dietro solo due pezzi e il resto della legna lo seguì come trasportato da una forza divina.

 

Ogni anno Corleone festeggia il carnevale, risorto dagli anni '90, sfoggiando le tipiche maschere e la sfilata dei carri. Il personaggio iconico è sicuramente “Riavulicchiu”, un diavolo vestito di rosso e nero con corna, coda, frusta e campanelli che tintinnano "Ciancianeddi". La sua figura è collegata agli ancestrali timori da sempre nutriti dai contadini per le “cattive annate”. Alla fine della cerimonia c'è la lettura del testamento del nonno nannu ri Carnevali" simpatico nonnetto, che al termine della lettura del suo testamento, viene bruciato per indicare la fine del Carnevale, mentre tutte le maschere gli ballano attorno. Il martedì di carnevale si svolge l'inseguimento del "porcu frisatu", un porcellino che viene lasciato libero per essere poi catturato nello spazio alberato dei giardini pubblici.

 

Un evento importante durante il periodo pasquale è il Venerdì Santo, giorno in cui si svolge una processione del simulacro di Cristo, adagiato su un lenzuolo bianco, verso il luogo della crocifissione. Alla processione partecipano numerose persone che indossano un camice lungo chiamato "cammisu" con la testa coperta da un cappuccio. Ciò nasconde un significato, infatti indossando questi capi e celando la propria identità, avviene l' annullamento delle diversità sociali. In questo contesto i fedeli intonano canti tristi, mentre proseguono con passi lenti.

 

 

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