Le tappe del Cammino Corleone - Sciacca

Corleone        Campofiorito        Bisacquino        Giuliana        Chiusa Sclafani        Palazzo Adriano        Bivona       Burgio        Caltabellotta        Sciacca

Giuliana
Comune di 
Giuliana

  1. Dolci Tipici
  2. A festa ‘u Bamminu
  3. San Giuseppe
  4. Oliva Giarraffa
  5. SS. Crocifisso
  6. Gli altari di mezz’agosto
  7. Festa di Maria SS. dell’Udienza
  8. Presepe Vivente

garbusciI Garbusci

PecorellaLe Pecorelle Pascquali
  i sfinci d’ova (pasta a base di uova, strutto e farina) i picureddi di Pasqua (impasto di farina di mandorle e zucchero), i cannulicchia d’ova (sottilissima sfoglia di uova fritte con ricotta dolce), l’abbruscatu (mandorle abbrustolite e condite con zucchero e miele), i tassidduzzi o garbusci, (palline di pasta, fritte e poi ricoperte di zucchero e cannella), i viscotta cu i ficu (biscotti con ripieno di fichi).

 

 festa u bamminu

Nei giorni che precedono la festa di San Giuseppe si svolge a festa ‘u Bamminu, festa propiziatoria per i novelli sposi che per antico rituale usano rivestire di fiocchi rosa e celesti (c.d. “scocche”) il simulacro divino che visita le loro case accompagnato dai falegnami del paese. Il Bambino Gesù, accompagnato dai falegnami del paese e dalla banda musicale, visita tutte le famiglie del paese e fa festa a casa dei novelli sposi. La festa del Bambinello si conclude con la processione il giorno di San Giuseppe.

 

Per la festa di San Giuseppe si allestiscono le tavolate a casa di devoti ed essendo che ricade in periodo di Quaresima il menù non prevede piatti con carne ma i secondi sono a base di fritture, costituite da broccoli, carduna (cardi), finocchi, sparaci e garufi bolliti.

 Oliva Giarraffa

La coltivazione dell’oliva Giarraffa è tipica del territorio giulianese. È riconosciuta con l’approvazione del disciplinare DE.CO (denominazione comunale di origine) e si utilizza sia per la produzione di olive da mensa, sia per la produzione di olio.

ss crocifisso

La festa del SS. Crocifisso, che si svolge il secondo Venerdì dopo la Pasqua, è preceduta da un triduo con rosario e canzoni in dialetto siciliano e culmina con la processione il cui percorso è ornato con rami di ilici. Negli ultimi anni, infatti, il Crocifisso, che è una scultura in legno di leccio, raffigurante il Salvatore appena spirato, viene sceso a braccia dai membri del comitato dei festeggiamenti del SS. Crocifisso, nonché membri dell’omonima Confraternita, che vestiti di una lunga tunica, in devoto silenzio prelevano la Croce con il simulacro ligneo dall’altare maggiore della Chiesa e l’accompagnano fin sopra il fercolo processionale posto all’esterno della Chiesa poco prima dell’inizio della processione, tra lo stupore e la commozione dei fedeli presenti in Chiesa. È “tradizione” che ogni anno piova durante la processione o comunque che scenda qualche goccia. Esiste ai piedi del castello di Federico II, scavata nella roccia e recentemente restaurata, un’antica edicola votiva detta della Madunnuzza. Una lanterna era tenuta sempre accesa davanti a tale cappella in segno di devozione e la tradizione narra che una sera di nebbia fitta, i marinai di Sciacca per rientrare in porto si orientarono con la fioca luce di questa lanterna. Questi uomini in segno di ringraziamento fecero il voto di portare il pesce a Giuliana, organizzando una vera e propria sagra. Oggi, il giorno della festa, i giulianesi mangiano pasta con finocchi e sarde, mentre in passato i fidanzati facevano dono alle proprie ragazze di un merluzzo ornato con un fiocco rosso. La festa del SS. Crocifisso è legata ai marinai di Sciacca, quindi la tradizione prevede la preparazione della pasta cu sardi e finocchi e merluzzu vugliutu.

La festività dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, risalente all’età normanna, è conosciuta in Sicilia come Madonna di Mezz’Agosto, poiché cade appunto il 15 Agosto. La “quindicina” della Madonna di Mezz’Agosto si estrinseca nell’allestimento di altari devozionali da parte degli abitanti dei quartieri cittadini. Questi altari vengono costruiti con una intelaiatura di canne verdi, utilizzando come base un tavolo foderato con stoffe ed ornato di ricami e merletti. Nella nicchia viene posto un quadretto della Madonna Assunta, nella sua variante della Madonna del Balzo, con relativo addobbo di collare, corone del Rosario, fiori e lumini. Dinanzi all’altare viene steso un tappeto sul quale vengono posti i fiori. Poco dopo il tramonto, Gli altari vengono allestiti all’aperto, i devoti si siedono a semicerchio e danno avvio al rituale della Quindicina della Madonna Assunta, con la recita del rosario in siciliano, accompagnata da canti religiosi popolari in lingua dialettale, ed ultimamente anche la distribuzione del pane benedetto. La sera di Ferragosto, terminata la celebrazione della messa, si svolgevano diverse attività, come la “corsa nei sacchi”, “u jocu i pignati”, dove un ragazzo bendato doveva cercare di rompere alcune pignatte di argilla sospese con una fune, ma il gioco più atteso in assoluto dagli spettatori era quello da ‘ntinna (l’albero della cuccagna), costituito da un tronco di pioppo scorticato, ricoperto di sapone per renderlo scivoloso, alla cui sommità veniva appesa una corona di alloro con i premi. Questa tradizione è stata ripristinata negli ultimi anni grazie all’impegno della Pro-Loco.

Maria SS dellUdienza

Il 3 settembre avviene la festa della patrona di Giuliana, spettacolare è ancora oggi la processione, per le dimensioni e la pesantezza della vara che attraversa le piccole viuzze del paese. La festa è preceduta da un solenne novenario durante il quale si recitano le sette allegrezze di Maria SS. Dell’Udienza e si canta il rosario in dialetto siciliano. Per la festa dell’Immacolata Concezione del 1987, in occasione dell’anno mariano indetto da Giovanni Paolo II e del 150° anniversario del miracolo del colera, mons. Salvatore Cassisa, arcivescovo di Monreale, ha elevato la Chiesa del Carmine di Giuliana a Santuario della Madonna dell’Udienza. Il titolo dell’Udienza deriverebbe da un’antica tradizione carmelitana secondo la quale Maria ogni anno dopo la Pasqua si recava sul Monte Carmelo per ascoltare le suppliche dei fedeli. Dunque, Madonna che concede “udienza”, che ascolta i bisogni di chi la invoca. Il Culto per la Madonna dell’Udienza risale al 1837, anno in cui si manifestò una grande epidemia di colera, che provocò 284 decessi su una popolazione di circa 4000 abitanti. Alla Madonna dell’Udienza fu attribuita la fine del terribile morbo che decimava la popolazione. I due giorni che precedevano la festa erano destinati alla fiera del bestiame, che un tempo, costituiva un’importante occasione economica e sociale per la comunità. Per un periodo il fercolo della Madonna dell’Udienza veniva portato in processione insieme al simulacro di Sant’Eligio, protettore dei muli, originariamente venerato dalla Confraternita Maria SS. degli Agonizzanti.

presepe vivente

Dal 2010 la Pro loco organizza durante le domeniche del mese, tra i vicoli più antichi del piccolo borgo, il Presepe Vivente. Una manifestazione pensata, e nel filo degli anni fortemente voluta e realizzata, con l’obiettivo di rivivere il miracolo della nascita di Gesù Bambino ed al contempo di riscoprire arti e mestieri della tradizione giulianese e siciliana con la valorizzare del centro storico. Quattro giorni che diventano l’occasione per ripercorrere sentieri e viuzze da tempo inesplorati, promuovere la diffusione e la valorizzazione dei prodotti agroalimentari e artigianali locali, favorire la partecipazione delle famiglie e condividere con queste un percorso di crescita e conoscenza, rafforzare l’identità culturale, la coesione ed il senso di appartenenza. Il presepe vivente di Giuliana nasce nel quartiere Pizzo Prituri, uno dei quartieri più antichi del borgo che tuttora mantiene le parvenze di un lontano passato ma negli anni è cresciuto in allestimento e scenografia e così, oggi, si snoda in un percorso che copre metà centro storico, sino al quartiere del Castello di Federico II. Tutto questo grazie al lavoro e al costante impegno della Pro Loco, con la collaborazione del Comune, tanto da vantare il premio come miglior Presepe Vivente di Sicilia per l’anno 2015-2016.

"Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione Cookie Policy" viene quindi indicato che il sito fa uso di cookie, anche di terze parti, ed il link all'informativa estesa.